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Più Forte Ragazzi! – Il report

L’entusiasmo e l’affetto ricevuto dalla prima edizione del Weekend Ludico sono stati la spinta e ciò che ha dato il via alla preparazione di questa seconda edizione. Negli incontri organizzativi ci siamo resi conto che le aspettative sarebbero state alte e che dovevamo mettere in piedi un evento di un certo livello per cercare di non deludere nessuno. Ci siamo quindi messi al lavoro e il risultato è ciò che state per leggere.

Questo racconto, a differenza di quello precedente, inizia nei giorni precedenti il Weekend, quando il timore del brutto tempo diventa certezza. Le previsioni meteo sono tutt’altro che favorevoli, di sole non se ne parla proprio, temperature basse e al massimo qualche ora di tregua dalla pioggia ma nulla di più. Le attività preparate per l’esterno devono essere ripensate, il programma va modificato e adattato in modo che possa svolgersi interamente all’interno del Forte. Superati i primi momenti di sconforto, ci rimbocchiamo le maniche e adattiamo quanto avevamo pianificato.

Ma il report del Weekend Ludico inizia prima di sabato 27 aprile anche perché nei giorni precedenti avevamo inviato a tutti i partecipanti l’incipit di una storia da leggere tutti assieme. Infatti in questa edizione abbiamo deciso di proporre una narrazione condivisa, in cui tutti noi siamo stati gli scrittori e i protagonisti di una storia di stampo fantasy. Siamo diventati gli abitanti di quattro popoli differenti, tutti racchiusi sotto il regno di Machaby, che a causa di un evento catastrofico hanno completamente perso la memoria. Lo scopo del nostro viaggio al Forte di Machaby era quindi capire cosa fosse successo e fare in modo che ogni popolo riacquistasse la propria identità.


Ci ritroviamo quindi sabato 27 aprile all’inizio della camminata per il Forte e, sotto una leggerissima pioggia, leggiamo tutti assieme le prime righe della nostra storia direttamente dal diario dell’avventura. Si parte! L’atmosfera autunnale ricalca in pieno ciò che abbiamo scritto nell’incipit della storia, sembra tutto fatto apposta. Durante la salita nelle tasche dei partecipanti “appaiono magicamente” dei frammenti di memoria, di quattro colori differenti. Nessuno sa ancora a cosa serviranno, alcuni li custodiscono gelosamente altri li scambiano a cuor leggero.

La salita non è faticosa e raggiungiamo in poco tempo il Forte di Machaby, ci ripariamo al suo interno dato che il tempo non ci permette di godere della natura. Dopo esserci sistemati partono spontaneamente i primi giochi in attesa dell’ora di pranzo, qualche partita a Happy Salmon, Le 5 Torri, Muse, Cacciatori di Mostri. Arrivano come di consueto le prime birre e quindi mangiamo condividendo quanto abbiamo portato, c’è chi addenta un panino, chi una torta salata e chi si dedica a prelibati nigiri di salmone rinforzati con dolcetti al cioccolato (de gustibus non est disputandum).


A pancia piena possiamo quindi continuare la narrazione della nostra storia. Si formano i quattro popoli grazie ai frammenti di memoria rinvenuti durante la salita e ci si divide tra quattro postazioni con giochi differenti. Ogni popolo si cimenta a rotazione in partite a Dungeon Fighter, Stupeficium, Magic Maze, Camelot Junior per ottenere ogni volta materiale ed indizi per ricostruire la propria identità. Gli indizi che ricevono sono decisamente diversi tra di loro: scudo, spada, cavallo, arco, uovo di drago, pergamena con incantesimo, martello, fiamme magiche. Inoltre tutti ricevono forbici, colla, pennarelli, cartoncini, scotch e materiale vario.

Le ultime attività in cui si sono cimentati i partecipanti non si sono basate su giochi da tavolo, infatti hanno messo alla prova i popoli in sfide di tiro con l’arco, composizione di statue viventi, gestione di gruppo di hula-hoop e un test di riconoscimento alla cieca di spezie varie. Alla fine di tutto ciò ogni popolo ha ricevuto la base vuota del proprio stemma, da pensare e creare con gli elementi che aveva a disposizione.

Per aggiungere un po’ di carne al fuoco abbiamo anche nascosto all’interno del Forte dieci sacchetti contenenti delle pietre magiche. Necessarie per ottenere ed aprire un particolare bauletto, contenente informazioni fondamentali sulla storia.


I giochi e le attività ci hanno coinvolto tutto il pomeriggio, non c’è stato un attimo di pausa tra bacchette che lanciavano incantesimi, imprecazioni per un lancio di dado maldestro, colpi altisonanti di frecce contro il bersaglio, dimostrazioni di maestria olfattiva e di abilità artistica nella creazione degli stemmi. L’ora di cena è arrivata in men che non si dica e la fame era molta visto che non c’è stato tempo per fare merenda come si deve. Ma in cuor nostro sapevamo già che lo staff del Forte di Machaby avrebbe soddisfatto ogni nostra famelica esigenza.

Così dopo gli immancabili semifreddi alla grappa e qualche bicchiere di genepy i popoli hanno potuto aprire il bauletto misterioso, dato che avevano trovato nove pietre nascoste su dieci. Hanno così trovato una pergamena con una maledizione, tre candele, dei fiammiferi, un ciondolo con una pietra viola e cinque ampolline con dei minerali. Con questi elementi hanno potuto riflettere e cercare di capire cosa avesse tolto la memoria agli abitanti del regno di Machaby. Inoltre tutti hanno pensato a come poter porre rimedio a questa situazione, facendo tesoro delle abilità del proprio popolo.

L’atto conclusivo della narrazione è stato quindi composto dalla presentazione degli stemmi, dalla descrizione delle caratteristiche di ogni popolo e dall’esposizione delle idee su ciò che era accaduto e di come superare questa avversità. Tutto ciò che è stato narrato è stato trascritto nel diario dell’avventura e viene custodito gelosamente come ricordo di questa incredibile giornata. Questo momento è stato particolare e significativo. Nel corso della giornata e durante la cena il rumore creato dalle attività (voci, risate, corse, salti e suoni vari) è stato sempre abbastanza alto. Durante le narrazioni dei vari popoli invece si sono creati naturalmente un silenzio e un coinvolgimento fantastici! Rimane giusto il tempo per una partita a un gioco da tavolo per coloro che non sono ancora sazi di giocare e poi si va a riposare, cullati dalla pioggia.


Anche domenica le condizioni meteo sono avverse e la pioggia non accenna a diminuire, quindi dopo colazione prepariamo diversi giochi all’interno del Forte e diamo inizio al divertimento. Giochiamo a Ciarlatani di Quedlimburgo, Clank, Living Forest, Muse, The Mind, Pozioni Esplosive e tanti altri giochi. Questa giornata non ha i ritmi scanditi come quella precedente, è più rilassata e libera e scorre piacevolmente. I giochi vengono interrotti giusto per il tempo del pranzo e li riprendiamo subito dopo fino al momento del ritorno. Si sta facendo sera e come per magia la pioggia decide di darci un po’ di tregua permettendoci di scendere senza farci la doccia.

Dalle parole e dagli occhi dei partecipanti traspare la felicità e la consapevolezza di aver condiviso una bella esperienza, di aver fatto nuove amicizie e di aver vissuto per due giorni in una realtà plasmata dal gioco, con tempi e regole differenti. Grazie al Forte di Machaby che ci ha ospitato come sempre alla grande e soprattutto grazie a tutti coloro che hanno partecipato. Chiunque, dai più piccoli ai più grandi, ha partecipato con estremo entusiasmo a tutte le attività, non ha esitato un secondo a mettersi in gioco con noi. I più piccoli inoltre sono stati incredibili nella loro capacità di concentrazione e dedizione per un tempo così lungo, il tutto infatti si è concluso verso le 22:30. Se pensiamo che ci si è ritrovati alle 10:30 e che i momenti di pausa tra attività e giochi sono stati minimi, crediamo che il risultato sia strabiliante e il livello di coinvolgimento fosse veramente alto.


Come si diceva all’inizio le aspettative erano alte e crediamo di essere riusciti a centrare l’obiettivo, a dimostrazione di ciò vogliamo condividere questo messaggio che ci è giunto mentre tornavamo a casa. Crediamo sia la testimonianza della potenza del gioco e della narrazione nello stringere legami tra le persone:


“… E i cinque popoli di Machaby, una volta spezzato il terribile maleficio,
ritrovata la memoria, e rinnovate la lealtà e l’amicizia che li univano,
posero a guardia delle loro terre un esercito di piccole creature magiche,
figlie del fuoco, somiglianti a lucertole nere con macchioline fiammeggianti
come braci. Esse sono le custodi designate di quelle verdi lande.
Se si aguzza bene la vista, è possibile scorgerne qua e là lungo
i sentieri che conducono al regno. Siate gentili con loro, e probabilmente
vi permetteranno di tornare ogni volta che vorrete.
Buona strada, viandanti. Buona fortuna, eroi.
A presto, amici di Machaby. “

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